Informativa Giugno 2024 concordato e flat tax

Giugno 2024

Due novità rilevanti impattano sulle predisposizioni delle dichiarazioni dei redditi 2024, per l’ anno di imposta 2023.
Sono così consistenti che l’Agenzia delle Entrate ha allungato al 31 luglio la scadenza naturale per i versamenti delle imposte dei soggetti titolari di partita iva e/o dei soci delle società in trasparenza e delle
imprese familiari.
Il nostro Studio provvederà a fare valutazioni personalizzate sulla convenienza o meno della modalità di tassazione sulla base nelle novità fiscali introdotte, e sarà proposta al cliente in fase di liquidazione delle imposte.

FLAT TAX INCREMENTALE-REALE RISPARMIO DI IMPOSTA

La flat tax incrementale prevista sull’anno 2023, offre un risparmio fiscale rispetto alla tassazione nel regime ordinario, premiando quindi i contribuenti che hanno avuto un aumento di reddito rispetto al triennio precedente.

I beneficiari sono le imprese e i lavoratori autonomi, che nel 2023 dichiarano appunto un reddito maggiore rispetto al triennio 2020-2022, ai quali è riconosciuta la possibilità di tassare con un’imposta sostitutiva del 15% il reddito incrementale su una base imponibile non superiore ai 40.000€.

(Sono esclusi dalla flat tax i forfettari e coloro che non hanno una annualità intera nel triennio antecedente al 2023).

Esempio di applicazione sul triennio 2020/2022:
2020 reddito dichiarato € 63.200
2021 reddito dichiarato € 88.700
2022 reddito dichiarato € 188.400
2023 reddito dichiarato € 257.800
Il reddito più alto del triennio precedente con cui confrontare la crescita è il 2022.
L’incremento, che va abbattuto di una franchigia del 5% da calcolare sul reddito più alto del triennio, è pari a € 59.980.
Visto che l’incremento è superiore a € 40.000, la tassa del 15% si applicherà sui 40.000€.
Senza la flat tax, i 40.000€ sarebbero confluiti in Irpef facendo scaturire un debito Irpef e addizionali pari a € 21.600.
Con l’applicazione della flat tax si pagano invece soli € 9.229 con un risparmio di € 12.371.

CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

Il Concordato Preventivo Biennale è un “accordo” con il Fisco che permette ai contribuenti, per il biennio 2024/2025, di pagare imposte e contributi non in base ai redditi effettivi bensì sulla base di quanto preventivato dall’Agenzia delle Entrate.

Come già anticipato in una nostra precedente informativa, i soggetti interessati si trovano a dover valutare una “proposta” di definizione preventiva del reddito d’impresa o di lavoro autonomo, da dichiararsi ai fini delle imposte dirette, IRAP (laddove dovuta) e contributi previdenziali. La proposta va richiesta da parte del contribuente, direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che elaborerà il concordato su “misura” del contribuente, in ragione delle informazioni già note all’amministrazione finanziaria, nonché degli ulteriori dati – da stabilire con successivo decreto – che i contribuenti saranno chiamati a trasmettere, a far data dalla seconda metà del mese di giugno, attraverso il software che è appena stato rilasciato.

Dunque, la richiesta da parte del contribuente di ottenere la proposta è sempre possibile, mentre è facoltativa l’accettazione della stessa, sulla base della convenienza. L’adesione si perfezionerà con un’apposita opzione in fase di trasmissione all’Agenzia Entrate della propria dichiarazione dei redditi.

Una volta fatta, l’opzione, diviene vincolante per i prossimi due periodi di imposta, pur potendo incorrere in
cause di decadenza.

Ricordiamo che ad oggi, il termine per la trasmissione della dichiarazione dei redditi è il 15 ottobre, sebbene sia già stato chiesto un allungamento dei termini di due settimane (quindisi arriverebbe a fine ottobre 2024).

La proposta di concordato preventivo biennale sarà rivolta ai soggetti ISA. Per i contribuenti forfettari, il concordato viene introdotto in sola fase sperimentale, e riguarderà in prima battuta solo l’anno 2024.

VANTAGGI E SVANTAGGI DELL’ADESIONE AL CONCORDATO PREVENTIVO

1. La prevedibilità delle imposte, si conosce in anticipo l’ammontare delle tasse da pagare per i prossimi due anni.
2. Esclusione da specifici tipi di accertamento per i periodi coperti dall’accordo.
3. Benefici Fiscali per Redditi Superiori Non Tassabili: Qualora i redditi effettivi superino quelli
concordati, l’eccedenza non sarà soggetta a tassazione supplementare.
4. Possibilità di Rinnovo: Il concordato è biennale ma rinnovabile, offrendo la possibilità di estendere
questi benefici per periodi successivi, a condizione che il contribuente rispetti le condizioni
dell’accordo e continui a soddisfare i criteri di idoneità.
5. Il contribuente è vincolato a rispettare le condizioni concordate per tutto il periodo biennale.
Essendo basato su una stima fissa delle imposte su dati storici e proiezioni, in caso di diminuzione del reddito o di altri cambiamenti economici negativi non previsti, il contribuente potrebbe trovarsi a
pagare più tasse di quanto sarebbe giustificabile.
6. Rischio di Decadenza: Se il contribuente non rispetta tutte le condizioni dettate dall’accordo, come
il pagamento tempestivo delle imposte o la mancanza di modifiche significative non dichiarate, può
decadere dal concordato.
7. Obbligo su adempimenti preesistenti: Il concordato non modifica gli obblighi contabili, dichiarativi,
e relativi all’IVA del contribuente, che devono comunque essere mantenuti secondo le normative
vigenti.
8. Impatto Limitato su Alcuni Contribuenti: Il concordato potrebbe non essere vantaggioso per tutti i
titolari di partita IVA, specialmente quelli che potrebbero avere una variabilità significativa nei loro
redditi o che non rispondono ai criteri specifici, come l’assenza di debiti significativi.

L’Agenzia delle entrate e il Corpo della Guardia di finanza hanno anticipato che programmeranno l’impiego di maggiore capacità operativa per intensificare l’attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale o ne decadono. Ovviamente con riferimento a quest’ultimo aspetto, ci permettiamo di osservare che tutto dipenderà anche da quanti soggetti aderiranno alla proposta di concordato. Se aderirà una percentuale esigua è evidente che non si potranno controllare tutti coloro che hanno rifiutato.

L’operatività sulla proposta di concordato è suddivisa in più fasi:
1. Consulenza e prima analisi sulla esistenza dei requisiti
2. Verifica presso Agenzia Riscossione e Agenzia Entrate della situazione debitoria
3. Calcoli sulla convenienza
4. Compilazione e trasmissione del modello
5. Adesione e gestione

Lo Studio provvederà alla fase propedeutica di consulenza e analisi dei requisiti con richiesta tramite software all’Agenzia Entrate della proposta (di cui al punto 1), per poter procedere con le singole valutazioni di convenienza che seguiranno.